Progetto "Un riparo"

Progetto "Un riparo"

Premessa

Il progetto nasce dal desiderio di rispondere a diverse famiglie adottive e non: l’esigenza di trovare un sostegno nel momento in cui non si è più in grado di reagire positivamente agli urti, alle spinte, alle prove, agli stress e, senza volerlo, la famiglia deflagra, si assesta su equilibri peggiori e soccombe.

I figli scappano via, non si trovano, insultano, rompono vetri, si fanno male, fanno male ad altri, le coppie si sfasciano, ci si trova sbalzati in situazioni che mai ci si sarebbe sognati di vivere e, ciò che è più grave, progressivamente queste situazioni diventano quotidiane, si cronicizzano.

Si cerca aiuto nelle istituzioni, nelle forze dell’ordine, in una moltitudine di professionisti: psicologi, psicoterapeuti, neurologi, psichiatri, assistenti sociali, o di differenti realtà “dedicate”: consultori, gruppi di auto mutuo aiuto, ecc.

Ma spesso le risposte se si trovano sono tardive, insufficienti, inadatte e la situazione famigliare precipita con estremo dolore dei minori, dei fratelli e sorelle oltre che dei genitori stessi.

Perché il progetto

Si realizza allora che è necessario cercare le risposte nelle proprie risorse, si lavora su se stessi, si trovano dei propri percorsi, si aumenta la resilienza. Tuttavia questo non basta, occorre un altro tipo di aiuto, occorrono gli ALTRI, occorre recuperare il SENSO COLLETTIVO del problema per innescare una netta inversione di senso e di pratica che consentano di uscire dalla solitudine.

Le coppie adottive si sentono analizzate in maniera abnorme prima dell’arrivo dei figli, poi si sentono completamente ABBANDONATE. Nel migliore dei casi l’aiuto delle istituzioni e degli enti predisposti si ferma alle prime pratiche burocratiche, dopo di che il vuoto.

Con l’arrivo del figlio adottivo spesso subentra, nella coppia di genitori, un senso di inadeguatezza, di solitudine e di impotenza.

Quali bisogni? 

Alla luce delle predette considerazioni, la famiglia in difficoltà dovrebbe:

  • avere un LUOGO di ASCOLTO ed ACCOGLIENZA senza pregiudizi di elaborazione dei vissuti, di confronto e trasformazione dei significati;
  • poter CONTARE su alcune figure competenti in materia di adozione disposte a operare in equipe e secondo un’ottica di reale e concreta INTERDISCIPLINARIETA, che possano fornire consulenze o pareri su questioni fondamentali: legali, pedagogiche, psicologiche, neurologiche ecc.
  • avere un AIUTO dalle istituzioni ad esempio nella ricerca di un lavoro visto che i figli spesso non sanno mantenersi.
  • essere in CONTATTO con alcune comunità idonee all’accoglienza di minori in adozione perché a volte l’allontanamento potrebbe essere utile a decongestionare gli animi e creare un alleggerimento dei conflitti. Queste comunità però dovrebbero avere dei luoghi idonei per i ragazzi, avviare percorsi motivazionali che permettano di sviluppare competenze emotive, sociali, di autonomia.
  • avere a DISPOSIZIONE dei professionisti che aiutino a riflettere sui propri vissuti, sulle problematiche relazionali e sulle scelte più opportune da adottare, così difficili per chi è direttamente coinvolto, poiché si tende ad agire impulsivamente, senza tener conto di quegli atteggiamenti sopra le righe degli adolescenti, attuati per nascondere le loro fragilità.
Finalità del progetto
  • promuovere il SANO SVILUPPO delle persone coinvolte nell’esperienza adottiva;
  • incrementare il SENSO DI COMUNITA’ nel territorio;
  • raggiungere il MAGGIOR NUMERO POSSIBILE di famiglie che spesso vivono nell’isolamento e nella rassegnazione;
  • promuovere il PENSIERO-AZIONE al nostro interno;
  • favorire PERCORSI VITALI con la formazione ma anche con la trasformazione nell’azione sociale: “l’etica che richiama l’adozione non è quella privata, è un’etica politica e quindi un’etica sociale. Abbiamo bisogno di una pratica che è nella quotidianità. Dobbiamo introdurre nella quotidianità questa capacità di essere responsabili accanto e di non lasciare soli coloro che fanno la scelta di dare una famiglia, di diventare genitori, di essere genitori. (A. Canevaro – “Stare bene a scuola si può”).
Obiettivi generali
  • Costituire all’interno dell’Associazione “Sentinelle del mattino” il gruppo denominato “Un Riparo” che si occupa dell’adozione, dell’aiuto a prevenire e gestire le crisi che spesso accompagnano questa esperienza;
  • Essere di supporto alle istituzioni e alle famiglie 
  • Sensibilizzare la comunità alle difficoltà del percorso adottivo
  • Sviluppare il confronto delle esperienze vissute dalle famiglie quale forma di sostegno delle coppie attraverso l’organizzazione di gruppi di supporto psicologico, pedagogico, educativo e di auto mutuo aiuto coordinati da un operatore;
  • Approfondire temi legati alla realtà adottiva e ai suoi attori;
  • Formare gruppi di incontro per nonni adottivi:
  • Formare gruppi di adolescenti coordinati da un educatore.
  • Sensibilizzare le famiglie alla possibilità di scegliere l’adozione o l’affido
  • Creare incontri con le istituzioni affinché migliorino e sviluppino i servizi verso le famiglie che lo richiedono
Contesto

Il territorio compreso nelle Aree Vaste 3 e 4 con particolare riferimento al Comune di Civitanova Marche.

 

Soggetti coinvolti
  • Gruppo “UN RIPARO” all’interno dell’ Associazione “Sentinelle del Mattino”;
  • Associazione “Sentinelle del Mattino”;
  • Famiglie adottive;
    Professionisti (psicoterapeuti, avvocati, educatori, pedagogisti, neuro-psicomotricisti ecc.) che possano collaborare con l’associazione condividendone le finalità;
  • Servizi Socio-Assistenziali del Comune di Civitanova Marche;
  • Consultorio Familiare, Asur Zona 8 Civitanova Marche;
  • Ambito Territoriale Sociale 14, Area Vasta 3;
  • Ambito Territoriale Sociale 19, Area Vasta 4;
  • Ambito Territoriale Sociale 20, Area Vasta 4;
  • Tribunale dei Minori;
  • Associazioni che si occupano di temi medesimi o affini;
  • Scuole;
  • Altre associazioni di volontariato;
  • Persone del territorio che desiderano approfondire la tematica.
Servizi 

All’interno del Gruppo Un Riparo sono presenti alcune figure professionali, tra cui Psciologi e Avvocato a cui possiamo far riferimento in caso di bisogno.
Come primo contatto chiamare i seguenti nominativi :

  • Antonella Citarella: 3483852429
  • Maria Mori: 3393772149
Approfondimenti 
  • CURARE L’ADOZIONE a cura di Francesco Vadilonga – Raffaello Cortina Editore
  • LA SFIDA DELL’ADOZIONE. CRONACA DI UNA TERAPIA RIUSCITA di Luigi Cancrini – Raffaello Cortina Editore
  • ADOZIONE di Matteini Chiari Sergio– Giuffrè Francis Lefbvre Editore
Progetto "UN RIPARO"