Premessa
Il progetto “Over 70 ” prevede la realizzazione di servizi per anziani, iniziative ed interventi pensati allo scopo di contrastare la solitudine e di promuovere la socializzazione e l’aggregazione, offrendo risposte ad una fascia consistente di persone anziane, sia ancora autosufficienti sia rivolta a quella parte che necessita di supporti socio-assistenziali.
Il progetto persegue il benessere inteso non come mancanza di malattia, ma come condizione di persona-parte attiva della rete di comunità. Il progetto riconosce il bisogno di aiuto della persona anziana nell’affermare il suo diritto all’inserimento sociale e promuove azioni positive finalizzate ad incoraggiare le esperienze aggregative e a mantenere una vita sociale attiva.
Perché il progetto
Recenti ricerche sociologiche hanno evidenziato la necessità di un approccio in positivo al problema anziani, i quali vengono esclusivamente considerati portatori di “ bisogni passivi ” cioè di bisogni assistenziali e sanitari, confinandoli al di fuori della società e separandoli di fatto dal contesto sociale di cui in realtà sono parte integrante.
Bisogna invece considerare anche i loro “ bisogni attivi ” di partecipazione, di socializzazione e protagonismo, rafforzando la solidarietà e la relazionalità e contrastando i meccanismi di espulsione dal tessuto familiare e sociale. Relativamente alla condizione anziana, è da tenere conto che non esiste solo una non autosufficienza fisica; oggi è sempre più diffusa, in questa nostra società così fragile nei rapporti umani, una non autosufficienza sociale, determinata dalla mancanza di ruolo, dalla solitudine, dall’angoscia per il futuro e dalla debolezza della rete solidale.
Alla luce di queste considerazioni il dottor Flamini (Ambito Territoriale Socio-Sanitario 14) ci ha proposto di organizzare il monitoraggio degli anziani soli a Civitanova Alta, per conoscerne tipologia abitativa, abitudini, bisogni materiali, problematiche psicologiche legate alla solitudine.
Perché questa proposta su Civitanova Alta? Perché il centro storico è qualcosa di più di uno dei quartieri cittadini, con una sua fisionomia architettonica, una sua storia, topograficamente collocato in collina a 4 km dalla costa. Insomma, un paese di 3000 anime dentro una cittadina di 45.000 abitanti. Nella consapevolezza che il servizio sanitario pubblico da solo non riesce a soddisfare i bisogni crescenti di questa fascia della popolazione che è, anno dopo anno, in costante aumento.
Quindi, sono senza alcun dubbio necessari ed indispensabili gli interventi dell’istituzione pubblica volti a sostenere i casi di non autonomia e la domiciliarità, ma altrettanto necessario ci sembra l’impegno attivo di un volontariato consapevole e motivato.
Cosa c'è da sapere
- Sollecitare le risorse personali residue per placare le ansie e gli atteggiamenti depressivi tipici dell’età avanzata.
- Aprire nuove prospettive di contatto, di incontro, di socializzazione, mediante l’offerta di opportunità di relazioni.
- Migliorare la vita di relazione ed il benessere civile attraverso il riconoscimento dei diritti sociali, l’attivazione di “ luoghi e spazi di comunicazione ” e la valorizzazione delle potenzialità residue.
- Informare sui servizi esistenti nel territorio e sulle modalità di accesso.
✓ Servizi Sociali del Comune.
✓ Asur e Ambito Territoriale.
✓ Associazioni che si occupano di temi medesimi o affini.
✓ Altre Associazioni di volontariato.
✓ Persone del territorio che desiderano approfondire la tematica
✓ Laboratori di attività fisica specifica per la terza età (Yoga - Rinforzo della memoria)
✓ Laboratori culturali e di informazione
✓ Incontri intergenerazionali (trasmissioni di saperi, valori, cultura fra generazioni)
✓ Visite guidate nei siti più interessanti del territorio
✓ Gite in località vicine
✓ Cineforum
✓ Orti Urbani
✓ Organizzare, e forgiare, un piccolo gruppo, una rete iniziale di “Sentinelle di quartiere” [Girone, Piazza, Porta Marina, Mura, Tramvia] che si allarghi successivamente al vasto territorio extraurbano disperso da Santa Maria Apparente a sud-ovest, Contrada Cavallino verso Montecosaro ad ovest, alla foce dell’Asola a nord.
✓ Percorso formativo coordinato da una psicologa: 3-4 incontri per iniziare una formazione e creare una squadra di volontari sensibili a questo servizio con gli anziani e che sappiano muoversi nell’approccio con le persone.
✓ Contattare, per coinvolgerli, i medici di base e l’assistenza infermieristica domiciliare per avviare una collaborazione fra medicina del territorio (servizio sanitario pubblico) e una APS (volontariato sociale).